domenica 3 gennaio 2021

Sogno o son desto?

Parlo spesso nei miei post, di vita reale poco "apprezzabile", di una ricerca di vita 

parallela nel mondo onirico e spesso mi tuffo nel mio letto sotto un mucchio di calde 

coperte, sperando di vivere in sogno quello che non riesco a fare stando sveglio...

 

Ma, ahimè, le mie notti diventano un intreccio di storie strane che mi lasciano pensieroso e quasi sempre, quando poi inevitabilmente mi sveglio, mi trovo coperto di sudore, (saranno le troppe coperte?), con il classico pensiero che mi fa dire: Per fortuna che era un sogno!

 

Possibile che non si riesca a stare sereni nemmeno in sogno?

 

Lo so, ho passato dei "momentacci" e dovrei apprezzare di più il fatto che siano passati, (almeno credo), ma la "neutralità" della mia vita, a volte, è insopportabile e la ricerca di nuovi stimoli è, quasi sempre, inesistente... avvolto come sono da un senso di stanchezza sempre più profondo che mi invoglia, sempre più, a fare, a pensare il meno possibile, e ad accontentarmi di quello  che ho...

 

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Io volo!

Non sò cosa mi spinge, la domenica mattina, giorno in cui potrei starmene a letto a poltrire, ad alzarmi prima degli altri giorni in cui vado al lavoro, forse l'aria frizzantina, il buio della notte, il quasi silenzio, o quella luce che si intravede ad est, debole, che ti fa pensare che, nonostante tutto, anche oggi il sole ci riempirà di luce... Vabbè, solite considerazioni che lasciano il tempo che trovano...

 

E dove vado la mattina di buon'ora? Ma si, dove posso andare se non al mio campo di volo? Eppoi ci vado anche di corsa, a mala pena mi fermo per prendere un caffè al solito bar, dopo di che imbocco l'autostrada come se mi corresse qualcuno dietro, tutto questo per arrivare nella mia oasi di pace, dove tutto è silenzio,  dove tutto assume un'altra dimensione, dove il tempo si ferma, dove io mi trasformo in uccello e volo tra le nuvole, tra la nebbia, nel vento...

 

Ed è poesia... lo spettacolo della nebbia sotto di me e del cielo azzurro, i monti che si innalzano dalla nebbia con i paesini addormentati... Si, è poesia... il pensiero di un amore impossibile portato lassù, tra le nuvole, la voglia di condividere con qualcunA quello che io vedo e che provo...

 

Poi, come ogni volta, e qualcuno penserà "per fortuna", si atterra, si ritorna con i piedi per terra e tutto si ripresenta tale e quale a come lo si è lasciato... avendo però nel cuore, quella gioia che ti serve per andare avanti e per pensare:

Tornerò ancora a volare!

 

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